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"In tutto questo entrai per gioco, per un eccesso di euforia e di curiosità o forse solo di incoscienza o forse ancora per il gusto sottile dello smarrimento. Irresponsabilmente. Ingenuamente. E la realtà divenne complicati intrighi, labirinti inestricabili, vettori impazziti. Io fui dentro, disperata, sola, isolata, ma dentro, dentro la struttura, dentro questa oscurità impalpabile, dentro una vicenda di decadimento a cui volevo resistere, in nome di non so che cosa, in nome forse di un estremo e inconscio attaccamento alla vita". Una discesa lenta nell'Italia dei co.pro, un impiego che è solo una pausa lavorativa allo stato di disoccupato, una finta cuoca in Germania, studiosi a corto di idee, un potere intangibile e dominante, mentre la parola cercherà di salvare la testa di Ale.